Letture natalizie…

Sto leggendo un bellissimo libro di Stefano Bolognini, “Flussi vitali tra Sé e Non-Sé” e voglio condividere alcuni suoi pensieri.

Il tema dell’attesa, così importante nella nostra professione di psicoterapeuti, la tolleranza dell’attesa, che ci porta a “stare” con l’altro, senza farci trascinare dalle reciproche aspettative.

Scrive Bolognini: ” Non c’è niente di magico nel nostro lavoro…C’è invece il più delle volte, una lunga, paziente e analiticamente operosa coabitazione psichica che può produrre aperture e trasformazioni in attesa di qualcosa che verrà, se verrà…Questa disposizione di partenza marca la differenza tra uno psicoanalista e una persona qualunque: pochi sanno tollerare l’ampiezza e l’eventuale tensione del silenzio, dell’attesa, del non dire se per il momento non si ha niente da dire, ancor prima di saper interpretare (dal latino inter-pretium-dare = dare un prezzo, un valore, un senso) ad alcunché.”

“La realtà della pratica quotidiana implica che il più delle volte noi abbiamo un’idea iniziale molto pallida di dove si andrà a parare con ogni paziente, e proprio in questa incertezza si concentra paradossalmente una sapienziale dignità della nostra scienza e della nostra professione: per cui se un paziente in consultazione mi chiede quanto durerà l’analisi, posso rispondergli con solida tranquillità che non si tratta di stabilire quanto durerà l’analisi, bensì quanto durerà la sua analisi.”

“Rassegnati, comunque, al non sapere nulla in anticipo, e al fatto che “psicoanalisti”non lo si è una volta per tutte a seguito di diploma ministeriale, ma lo si è giorno per giorno, seduta dopo seduta, se si mantiene vivo il contatto con noi stessi, con i pazienti, con i colleghi e con gli oggetti significativi della nostra vita personale e scientifica.”

“L’analisi può essere straordinariamente efficace, ma quasi mai in modo facile, rapido, esplicativo e semplicemente etero-indotto. In molti casi è necessario, in realtà, un sostanziale, paziente lavoro condiviso, ben più complesso di quanto gli inesperti immaginino, e che gli analisti invece conoscono bene, sia nella teoria sia nella pratica quotidiana.”